I Libri

La pubblicazione di libri per gli studenti universitari, per i docenti, per i genitori, per gli amministratori ed i politici ha accompagnato il percorso di lavoro professionale di Idana Pescioli sempre con questa Overture: “TUTTO QUELLO CHE E’ SCRITTO….E’ STATO FATTO”.

La professoressa diceva: “Posso garantire solo libri di esperienze vissute -più empiricamente- nella giovinezza negli anni 50 accanto ai bambini di 6/11 anni per più annate in una ‘scuola fra gli olivi’ sul colle di Settignano. Più sistematicamente poi, nella maturità, negli anni 70/80/90 fra Università e più Scuole a Firenze ed in Toscana”

“Libri degli atti realizzati o dell’essere dunque: non degli atti ipotizzati e da realizzare o del dover essere; non libri di citazioni da altri libri o di sentenze predicatorie, conclamate come dogmi per situazioni astratte e velleitarie: con su scritto “si deve o non si deve” fare certe attività.

Come se fosse possibile dettare atteggiamenti e comportamenti per sempre e per ogni dove avulsi dal contesto spaziale e temporale in cui la realtà ha da svolgersi”

(pag.17, dal libro di Idana Pescioli, La scuola dell’Utopia ovvero il progetto partecipato. Bulzoni editore, 2001)


COM’ERA L’ACQUA
i bambini di Firenze raccontano

( La Nuova Italia, Firenze )

Vengono presentati oltre duecento prodotti di tutto il materiale raccolto: testi e disegni di bambini, provenienti da ambienti educativi e indirizzi diversi, ma con un uguale prepotente bisogno di raccontare il dramma, di comunicare l’esperienza: fissando immagini e impressioni, proiettavano l’ansia, si liberavano dalla paura.Sono state scelte le produzioni libere e genuine più espressive in modo da dare un quadro ricco delle varie facce del diluvio e dei loro riflessi sui bambini.

LA PRIMA SCUOLA
gli adulti all’opera
con i bambini dai 3 ai 5 anni

( Editori Riuniti, Roma 1972)

Nella prima parte del libro si mettono a punto i problemi pedagogici ed organizzativi della scuola dell’Infanzia, dal punto di vista storico-sociale e da quello giuridico amministrativo, soffermandosi sulla istituzione della scuola “materna” statale del 1968. Nella seconda parte sono presentate esperienze e sperimentazioni pedagogico-didattiche condotte in scuole comunali a Firenze dal 1966 in poi, attraverso “progetti” e “piani di lavoro” di adulti e bambini.

ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE
storia e analisi di una esperienza estiva sul tempo libero

( Armando, Roma 1973 )

Nella prima parte l’Autrice racconta l’esperienza svolta nell’estate del ’69 come psicopedagogista e coordinatrice di un’équipe di educatori per l’organizzazione di una casa di vacanza con un gruppo di bambini di 4-11 anni provenienti da varie parti d’Italia ed impegnati a costruire il proprio tempo libero in modo diverso da quello della colonia tradizionale.Nella seconda parte vengono riferiti i risultati di una indagine fatta partendo dall’osservazione diretta dei comportamenti “difficili” così come si sono manifestati in vacanza: cioè di quei ragazzi che devono essere aiutati a liberarsi delle loro paure.

COMINCIARE DAI MAESTRI qualificazione professionale e sociale degli operatori scolastici di base nei seminari in aggiornamento del comune di Firenze

( Guaraldi, Firenze 1977 )

Seminari di aggiornamento del GUSIAS per il Comune di Firenze. Il volume espone i criteri politici, pedagogici e organizzativi che hanno caratterizzato i Seminari e presenta i risultati più significativi, raggiunti in questo lavoro di formazione.In particolare: impostazione e organizzazione dell’attività teorico-pratica di “aggiornamento”; finalità e struttura, contenuti e metodologia; esempi di documentazione del lavoro svolto.

I BAMBINI E LE ‘CONSEGNE’
il problema morale-educativo
nelle ricerche di Pierre Bovet

( Bulzoni, Roma 1979 )

Nel saggio, si risale alle origini del movimento per la “scuola attiva” attraverso l’analisi del pensiero e dell’opera di Pierre Bovet: ideatore di quel termine.Il lavoro tende anzitutto a mettere in luce le prime ricerche di Bovet: di psicologia sperimentale sul problema morale e sulle condizioni dell’obbligazione di coscienza.Proprio oggi – quando le istituzioni educative, familiari e scolastiche, sono più in crisi e oggetto di dissensi e attacchi – tali ricerche tornano di indubbio interesse e di stimolo alla sperimentazione nella scuola.

QUALIFICARE LA PRIMA SCUOLA dalla didattica ‘materna’ alla didattica sperimentale

( Juvenilia, Bergamo b1984 )

Viene presentata la Ricerca didattica del GUSIAS negli anni 70-80: volta a costruire le linee di una pedagogia sperimentale nello scambio fra teoria e pratica mediante progetti pedagogici e programmi didattici: che sono verificabili nel contatto continuativo della Università con la scuola dell’obbligo.Sono anche trattati i problemi della formazione culturale e professionale degli operatori come progettatori e programmatori di “curricoli” della scuola di base.

COSTRUIRE PERCORSI INNOVATIVI
i presupposti della sperimentazione didattica nella scuola di base

( Bulzoni, Roma 1984 )

Il libro si rifà alle ricerche didattiche, attuate dal GUSIAS negli anni 70 a Firenze-Pistoia-Pisa, sull’uso educativo delle immagini: dalle pubblicitarie alle artistiche.Presenta i “presupposti” teorico-pratici che si riferiscono all’impostazione dei Progetti Universitari SAPER VEDERE e ARTI SCIENZE PACE.Ciò, a documento di una pedagogia sperimentale in direzione scientifica.Il libro dà indicazioni metodologiche “aperte e flessibili” per una Didattica della scuola di base che sia innovativa e insieme rigorosa.Questo, attraverso “tavole” di orientamento alla programmazione di “percorsi organici,” possibili nella realtà educativa quotidiana.

PROGETTARE PER UNA CULTURA DI PACE
I vol. guida alla Mostra
(a colori),II vol. Incontro

( GUSIAS, Firenze 1986 )

I. Guida alla Mostra dei prodotti linguistici ed espressivi dei bambini, coinvolti nella Ricerca Didattica ARTI SCIENZE PACE in Scuole dell’Infanzia ed Elementari di Firenze e Toscana, aderenti al GUSIAS.II. Atti dell’Incontro: Mostra e Incontro interdisciplinare, realizzati con il patrocinio dell’Università di Firenze e con la collaborazione di Regione Toscana, Provincia e Comune, il quale ha inserito la duplice iniziativa culturale-scientifica fra le manifestazioni per “Firenze, capitale europea della cultura”.

PER UNA CULTURA DI NONVIOLENZA
acquisire e vivere
le consapevolezze più urgenti attraverso la ‘coscienza dell’infanzia’

( GUSIAS, Firenze 1989 )Atti dell’Incontro-Dibattito 8 ottobre 1988, realizzato con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze. Interventi di esperti e operatori per lo più in Associazioni di ‘volontariato’ e in contatti regionali-nazionali-internazionali (dall’ambito ‘politico’ a quello ‘culturale-educativo’).Ciò, nell’intento di ricercare e acquisire insieme le consapevolezze urgenti in questo momento storico: “coscienza atomica” e “coscienza ecologica” che acquistano pregnanza proprio attraverso la “coscienza dell’infanzia”.Ovvero nel rapporto adulti-bambini e nella comprensione dei valori che i ‘piccoli’ rappresentano: da rispettare nei loro bisogni e diritti fondamentali, da parte dei ‘grandi’.

PROGETTI E PERCORSI PER CAMBIARE LA CULTURA
ricerca e didattica fra Università-Scuola-Territorio

( GUSIAS, Firenze 1992 )

Presentazione storico-concettuale-metodologica della Mostra del ‘90 con la riproduzione di pitture esposte; interventi degli invitati all’Incontro che sono Docenti di discipline diverse da più Università ed esperti di varia provenienza; appaiono alcuni percorsi didattici attuati fra Università e Scuole di base e documentati in diapositive; c’è la trama dei percorsi di Ricerca e Didattica, ricostruiti nei testi base degli Audiovisivi preparati all’Università di Firenze.

UNA SCUOLA FRA GLI ULIVI
esperienze e proposte per una nuova cultura agli albori della ‘democrazia’

( GUSIAS e Ed. Cultura Pace, Firenze 1996 )

Il libro offre una testimonianza di prima mano sulla situazione culturale del dopoguerra e sulle innovazioni di metodi e contenuti della scuola di base “la scuola di tutti” per la formazione dei cittadini della Repubblica appena nata con la Costituzione 1947, che proprio la guerra ripudia come mezzo per risolvere i conflitti fra le Nazioni Tale sperimentazione acquista un significato speciale proprio oggi: in un periodo storico di profondo disagio e degrado nell’etica e nella cultura: periodo dominato da potere e danaro, carico di violenza e razzismo, svuotato dei valori ‘costruttivi’ di Libertà e Cooperazione.


PER UNA CULTURA DI NONVIOLENZA FINO DALLA PRIMA SCUOLA
i prodotti culturali dei bambini nei progetti di ricerca sperimentale e didattica innovativa fra
Università-Scuola-Territorio

(GUSIAS e POLISTAMPA,Firenze 1999)

L’Incontro Interdisciplinare a lato della Mostra dei prodotti culturali dei bambini coinvolti nei Progetti di Ricerca sperimentale e di Didattica Innovativa SAPER VEDERE, AMBIENTE ARTI SCIENZE PACE, NELLA CITTA’ CON ADULTI E BAMBINI DI CULTURE DIVERSE.Ciò, per dimostrare che i bambini già a 3-5 anni sono soggetti attivi, progettatori e produttori di cultura, se gli adulti, a loro accanto nella scuola, usano Metodi di libertà e Nonviolenza.Metodi atti a sviluppare le loro immense potenzialità di espressione e comunicazione, mediante forme di gioco e di lavoro: in gruppo e individuali.

LA SCUOLA DELL’UTOPIA OVVERO IL PROGETTO PARTECIPATO fatti e storie di ordinaria follia pedagogica

( Bulzoni Editore, Roma 2001 )

L’Autrice è motivata a diffondere, con un linguaggio rinnovato, la coscienza dell’infanzia: cioè la consapevolezza urgente e profonda da acquisire e vivere ogni giorno anche da parte dei politici oltreché dei cittadini comuni, operando nel concreto della città per cambiare la qualità dell’esistenza stessa nel pianeta intero.Quindi: utopia come atti e fatti… tali che siano stati davvero realizzati ieri, che siano realizzabili oggi, e probabilmente ancora più attuati domani, in modo tale da poter lavorare di ora in ora con noi stessi e con gli altri per una mèta alta.Una mèta difficile da raggiungere perché grande, ma comune perché condivisa pienamente da quanti la perseguono con analoga tensione etica.


PER ESSERE NONRAZZISTI ovvero Agire la Libertà come Nonviolenza verso una Civiltà di Culture più Solidali nel mondo

( GUSIAS e MORGANA Edizioni, Firenze 2002)

Voci di poeti pensatori operatori raccolte presentate commentate dall’Autrice.Un libro che contiene un Recital di voci significative, messe insieme con amore in oltre trent’anni di lotta per una cultura di “Libertà=Nonviolenza Attiva”.Ciò, tentando di dare un contributo – anche minimo ma sincero e onesto – al riconoscimento dei ‘diritti e doveri’ di ogni Stato e degli accordi, volti verso la Pace nel mondo.

IL METODO DELLA RICERCA nella scuola fino dall’infanzia

( Fondazione Pescioli e Morgana, Firenze 2010 )

Il Metodo della Ricerca vuole essere uno strumento che dà indicazioni semplici e chiare per costruire percorsi di attività coerenti, ricche di impilcazioni-rapporti-riferimenti tali da spaziare nella conoscenza del reale: fino alla spinta verso gli ideali di libertà=nonviolenza. Il libro introduce al metodo della Ricerca sperimentale sul Progetto partecipato fra Università Scuola Territorio: progetto non calato dall’alto, ma sempre proposto attraverso domande-stimolo precise (bene studiate, previste, scelte per l’attuazione) stimolando attività mirate alla costruzione di pensiero e linguaggio logico-creativo, di emozioni e azioni di chi partecipa alla Ricerca. Il libro è accompagnato da un DVD che illustra il metodo della ricerca nel suo farsi concreto: tramite percorsi didattici attuati nelle scuole di Firenze e in Toscana.


Vivere libertà e nonviolenza nella scuola di tutti cinquant’anni di ricerca-intervento tra università e territorio

( ETS, Firenze 2015 )Questo volume raccoglie gli scritti dell’Autrice – a partire dagli anni Cinquanta del Novecento e lungo tutta la seconda metà del secolo – comparsi in riviste specialistiche di Pedagogia, in scritti colletta-nei disciplinari e in recensioni di testi “che contano” pubblicati negli stessi anni. Sono dunque cinquanta anni di ricerca pedagogica col metodo della ricerca-intervento, unendo cioè teoria e prassi pedagogica della didattica innovativa sviluppate all’Università e nelle scuole pubbliche a Firenze e in Toscana con il GUSIAS, l’Associazione da lei fondata all’Università nel 1966. Gli scritti sono raccolti organizzandoli per decenni così da poter percorrere l’itinerario culturale della scrivente che muove dalle esperienze della Scuola Attiva fino alla grande apertura ai temi della Nonviolenza e della Pace per “cambiare la cultura” e per la costruzione del futuro della scuola e del¬la società a partire dall’infanzia. Il sedicesimo accluso nel volume – con immagini e : brevi testimonianze di percorsi pedagogici – accenna alla mole di lavoro svolta nelle ;scuole dal GUSIAS, che la Fondazione ha ora il compito di custodire e diffondere.

Meditazioni laiche nei tempi ovvero dentro il servizio d’amore culturale

In queste “Meditazioni Laiche dentro un servizio d’amore culturale”, Idana riassume il suo impegno di tutta la vita a innovare con criterio sperimentale “metodi e contenuti nella formazione di bambini e adulti” in particolare nella scuola dell’infanzia da lei definita “prima scuola”chiarendone l’dentità (merito ufficialmente riconosciuto nel Convegno Nazionale Nidi e Infanzia di Montecatini Terme del Marzo 2012).E’ un testo intenso amorevole vivace che unisce rigore scientifico e vita, in una visione sinceramente e brillantemente autobiografica. Perciò risulta anche un dono al lettore che voglia confrontare la propria vita con sguardo lungimirante ai valori supremi, in questo tormentato inizio del Terzo Millennio, di LIBERTÀ e NONVIOLENZA, da Idana ritenuti pilastri strutturali, solenni come una colonna dorica, nella costruzione culturale degli umani.Intrinseca a tale visione è la SOLIDARIETÀ, come principio relazionale comune a tutti gli abitanti del pianeta: per rendere possibile “la riscoperta dei nessi del cosmo” e vivere l’incontro “fra le differenti culture dei popoli”.Il libro offre una scrittura mista tra prosa e poesia, “mescolando le poesie in mezzo ai racconti in prosa e alle medit-azioni sul Volontarito culturale e sul lavoro di Ricerca con metodi in direzione scientifica” .Come ebbe a dire di Idana Franco Manescalchi, interpretandone l’impegno culturale di una vita: “come di un fiume impetuoso e benefico che scorre da anni” fra due sponde, ugualmente verdi e rigogliose, costituite da un lato, da una produzione di testi pedagogico-scientifici; e dall’altro, da poesie forti e originali, mai salottiere”.Il libro, quasi un ultimo saluto di Idana che ci ha lasciato il 26 luglio 2016, è stato terminato negli anni 2004-05, ma vede solo ora – con lungimirante e ottimistico slancio nel futuro – la pubblicazione da parte della Fondazione da lei creata.